Il 25 luglio scorso, la Direzione Generale per il Personale Civile della Difesa, in accordo con l'analoga Direzione per il Personale Militare ha prodotto una nuova circolare sul transito nei ruoli civili del personale ex militare che prevede il blocco della mobilità per i primi cinque anni. Per fortuna, oltre all'intervento di , che ha prontamente scritto al Ministro della Difesa On. Guido Crosetto e al Sottosegretario alla Difesa On. Matteo Perego di Cremnago, denunciando la beffa che diventa il transito nei ruoli civili per i militari ammalati, e che sono costretti ad abbandonare l'amata divisa, si sono uniti anche i sindacati confederati, che per la prima volta, scrivono uniti in favore degli ex militari ( ). Viene da domandarsi, se questo interesse, sia frutto del buon senso o solo un atto dovuto visto l'aumento del personale ex militare? A breve avremo modo di capirlo. In contrattazione vi è il nuovo CCNI economico e per quanto riguarda le progressioni di carriera, se resterà il vincolo delle lauree, bloccando di fatto quelle ottenute dagli ex militari, e soprattutto, se resterà il punteggio di 0,10 punti per gli anni prestati da militare, che di fatto non è utile al raggiungimento della soglia minima, dovremmo interrogarci come mai il punteggio ottenuto dai civili è di 0,50. La convenzione ONU delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità che in Italia viene recepita con il Decreto-Legislativo 9 luglio 2003, n.216, vieta la discriminazione dei lavoratori in condizione di disabilità rispetto a retribuzione, alle condizioni di lavoro, compresi gli avanzamenti di carriera. Il blocco della mobilità per cinque anni alla firma del contratto dei disabili della difesa infrange questi principi rimandandoci indietro di cinquant'anni, ma tutta la normativa sul transito ha vizi di forma che andrebbero regolati. Per cominciare, ci appelliamo alla sospensione della circolare del 25 luglio 2023, ma soprattutto auspichiamo una rivisitazione di tutto l'art.930 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n.66. Presto chiederemo che sia avanzata una proposta di Legge, per ottenere una norma più moderna e flessibile che di concerto con il dipendente fornisca la possibilità in alternativa alle procedure di transito, anche di mantenere lo status di militare con un , come accade ad esempio nella Polizia di Stato, lasciando la possibilità di scelta della sede per chi invece ha una situazione sanitaria tale da non poter permettere altro che il transito nei ruoli civili. Il Coordinamento Militari Transitati
Ne abbiamo già parlato nel precedente articolo del 25 luglio scorso in cui ne evidenziavamo le possibili sfumature di illegittimità . Â
Confintesa Fp
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provenienti da altre amministrazioni
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